lunedì 24 dicembre 2012

IL FILO DI ARIADNE


Chi viaggia senza incontrare l’altro non viaggia, si sposta”
(Alexandra David-Néel)

Voglia di evasione, ricerca della felicità, vita, rapporti. Tutto questo e non solo è il viaggio,  capace di stimolare, indipendentemente dalla sua durata,  le passioni più profonde dell’animo umano.  Una volta partiti, tutto ciò che da quel momento si vive è il viaggio, capace di condurci verso culture  e lingue diverse, modi di fare, pensare, dire e vedere le cose molto spesso completamente differenti dai nostri. E’ proprio l’incontro con l’altro che stimola in noi il senso di scoperta, la voglia di scegliere, la necessità di condividere e affermarci in questa vita, con il viaggio che, in realtà, non termina con il nostro ritorno “a casa”. Le idee, le immagini, i suoni e i sapori che un viaggio ci regala, infatti, non fanno altro che riprodursi nella nostra mente, trovando spazio inconsciamente negli ambienti quotidiani in cui viviamo, quali il lavoro, la famiglia e gli amici. Il viaggiatore, quindi,  non è solo colui che gira il mondo da un punto geografico all’altro, ma è colui che si ferma di fronte al nuovo ascoltandolo. Una volta vissuto pienamente il viaggio, con tutte le emozioni e i turbamenti che questo suscita, ci si renderà veramente conto di quanto banale sia la nostra esistenza quotidiana.

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